Andrés Lasso, candidato Sindaco

 

 

Mi chiamo Andrés. Generalmente quando mi presento qualcuno chiede: “ah, spagnolo?”. No, italiano e panamense. Figlio di panamense. Sono nato a Firenze nel 1975, pur avendo doppia cittadinanza e avendo trascorso la mia infanzia e adolescenza facendo la spola tra i paesi di mia madre e di mio padre, Italia e Panama, è sulle rive dell’Arno che ho trascorso oltre tre quarti della mia vita. Cresciuto a Rifredi oggi con mia moglie e mio figlio viviamo all’Isolotto, quartiere a cui mi sento ogni giorno più legato.

Proprio a Panama ho iniziato a interessarmi di politica, durante gli anni della dittatura militare di Noriega a cui seguì l’invasione USA del 1989, che portò a diverse centinaia e forse migliaia di morti civili. L’aver vissuto in diretta quei momenti drammatici, l’aver avuto nella mia famiglia persone che sono dovute emigrare nei primi anni 80 in seguito alle minacce dei militari, ha contribuito a farmi interessare agli scenari geopolitici.

 

 

Al Social Forum di Porto Alegre nel 2004

Ero appena rientrato in Italia quando la I guerra del golfo metteva nuovamente in subbuglio il medioriente, e come tanti altri studenti sentivo la necessità di manifestare in piazza il mio dissenso. Una volta iscritto all’università, in scienze biologiche, sono entrato nei collettivi studenteschi, nei quali insieme ad altri abbiamo organizzato dibattiti e approfondimenti, sui progetti di riforma dell’università, su temi globali come pena di morte, commercio equo, e OGM.

 

 

In Algeria come docente di un corso di formazione su apparecchi biomedicali

Dopo la laurea ho fatto ricerca come assegnista all’università, poi entrato nel ramo biomedicale mi sono occupato di controllo qualitá, di collaudi di apparecchi biomedicali e test su kit diagnostici. Nel frattempo, erano gli anni successivi al vertice di Seattle, dei movimenti definiti No global, o New global, della rete di Lilliput, del Social Forum, delle guerre in Afganistan e Irak, ho cercato in quegli anni di impegnarmi e dare il mio contributo, mi sono occupato del tema rifiuti e di altri approfondimenti, oltre ovviamente a schierarmi sempre contro la guerra. In quegli anni, una realtà in cui svolgevo volontariato mi ha proposto di svolgere il ruolo di educatore a gruppi di adolescenti considerati “a rischio”, ho accettato la sfida e per tre anni ho cosí lavorato in ambito sociale.

 

 

2006: riparazione di un ponte vicino a Elimba in Congo

Alla fine di quei tre anni, dopo alcune esperienze con rifugiati e richiedenti asilo, svolte sia al centro Astalli di Roma che con Caritas e Arci a Firenze, ho ricevuto la proposta di partire per un villaggio della Repubblica democratica del Congo, tramite una missione comboniana, dove avrei lavorato come professore di materie scientifiche in tre licei del posto. Ho trovato la sfida entusiasmante ed ho accettato, sono stato per due anni professore di biologia, chimica e matematica in un piccolo villaggio nelle foreste dell’Haut Uelé, nell’Est della Repubblica democratica del Congo.

Lì mi sono occupato oltre che di insegnamento anche di altre sfide piuttosto complesse, come quella dei diritti umani, attraverso la commissione giustizia e pace, con la quale riuscimmo a ottenere giustizia su alcuni gravi casi di torture perpetrate su persone del posto, ricordo in particolare un comandante della polizia che grazie anche alle nostre pressioni e manifestazioni e al conseguente coinvolgimento della MONUC (missione ONU per il Congo) fu arrestato e spogliato dei gradi.

Rientrato dopo due anni, un po’ spaesato, nella mia Firenze, sono stato richiamato dalla azienda biomedicale in cui avevo lavorato, e lì mi sono occupato di cose ancora nuove per me, da progetti europei di ricerca sulle nanotecnologie, al marketing, alla mansione di specialista di prodotto.

 

 

Qui sono alle prese con le mie api, estate 2015

La natura e l’ambiente erano e  sono però gli ambiti della biologia che più mi attraevano. Ho iniziato dunque dopo alcuni anni prima a svolgere l’attivitá di apicoltore, che tutt’ora porto avanti, poi ad approfondire tramite corsi e formazione di vario tipo le questioni botaniche. Dopo un corso di “giardiniere specialista in parchi e giardini storici” ho iniziato a svolgere questa attività, prima attraverso prestazioni occasionali, poi aprendo una mia ditta individuale. Quasi contemporaneamente, insieme ad alcuni amici, contribuivo a creare una associazione ambientalista, Ideale Ambiente, impegnata nella tutela del territorio e nell’educazione ambientale, associazione che presiedo. Alcune attività svolte con tali associazione, mi hanno portato anche a collaborare ad un progetto pilota di riqualificazione ambientale, in cui sono tutt’ora impegnato.

Pur essendomi speso nei movimenti, nei collettivi, nell’associazionismo, in ambito ecclesiale tramite i laici comboniani e l’associazione s. Ignazio, non mi ero mai addentrato dentro il mondo dei partiti politici

 

 

A Chianciano, delegato all’Assemblea nazionale dei Verdi 2018

Nel 2018 mi sono iscritto ai Verdi.  Era la prima volta che aderivo a un partito, anche se non avevo mai smesso di interessarmi della politica cittadina, italiana e globale. Un po’ a causa dell’urgenza delle tematiche ambientali, un po’ il quadro politico nazionale e cittadino in cui non mi riconoscevo, un po’ il gruppo di persone valide che ho trovato e il loro metodo di lavoro, mi ha portato in pochi mesi a divenire membro dell’esecutivo fiorentino e infine candidato alla carica di sindaco. In questi ultimi mesi ho e abbiamo lavorato moltissimo, togliendo tempo ai nostri altri interessi e alle nostre famiglie. Ma credo che ne sia valsa la pena e che si stia costruendo qualcosa di importante. Qualcosa di interessante e in linea con quella che è la mia storia personale.

 

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