Nel nostro programma elettorale proporremo una rivoluzione della mobilità cittadina. Questa rivoluzione è il risultato congiunto di una serie di interventi connesi su infrastrutture, servizi di trasporto pubblico e mobilità. Due interventi importanti riguardano direttamente la ciclabilità della nostra città: accellerazione della realizzazione della “Bicipolitana” e introduzione di vere “zone 30”.
Entro agosto 2019 la Città metropolitana di Firenze dovrà dotarsi di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Il PUMS descriverà la mobilità della città nel 2029. Al suo interno la ciclabilità avrà un ruolo molto importante, pari se non superiore a quello del trasporto privato motorizzato. Per questo lo spazio urbano dovrà essere progressivamente sottratto al traffico automobilistico per essere restituito ai cittadini che si muovono senza automobile: ciclisti ma anche pedoni, con particolare attenzione a persone con disabilità, bambini, anziani. Si tratta di un principio già applicato nella costruzione della tramvia, che ha sottratto spazio alle auto per offrire alla collettività un servizio pubblico di trasporto efficiente e sicuro. La trasformazione in questa direzione del sistema di mobilità urbana è una priorità e un’urgenza. Per raggiungere questo obiettivo è necessario:
In entrambi i casi i Verdi coinvolgeranno tutta la popolazione in un percorso di ascolto, confronto e riflessione guidato dai Quartieri.
Da dove partiamo: la Bicipolitana
L’attuale amministrazione comunale ha in effetti fatto proprio un progetto di implementazione della rete esistente presentato da FIAB, Firenze ciclabile Onlus (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di Firenze. Tuttavia sulla sua attuazione vi sono delle questioni tuttora irrisolte.
Il progetto mira alla costruzione di una Bicipolitana, ossia un insieme di direttrici che permettano al ciclista di muoversi rapidamente da una parte all’altra della città.
Alcuni interventi sono già iniziati o conclusi, altri sono previsti per i prossimi anni. Le fonti di finanziamento sono i fondi provenienti dal PON Metro 2014-20 e dal Patto per la Città metropolitana di Firenze.
PON Metro sta per Programma Operativo Nazionale per le Città metropolitane. Si tratta di fondi strutturali europei afferenti alla programmazione 2014-20 e vincolati ad interventi per lo sviluppo dell’Agenda urbana europea, nell’ambito degli obiettivi di Europa 2020 (crescita sostenibile, intelligente, inclusiva).
Il Patto per Firenze è un accordo tra Governo e Città metropolitana per “lo sviluppo economico, la coesione sociale e territoriale” dell’area metropolitana. E’ stato sottoscritto nel 2016 e prevede finanziamenti per i primi due anni di interventi. Trattandosi di Città metropolitana, gli interventi riguardano anche il territorio esterno al comune di Firenze.
Purtroppo, il ritmo di realizzazione della Bicipolitana è stato inadeguato e la qualità delle piste realizzate insufficiente. Questo fa sì che, come riportato da Legambiente, se da una parte crescono le statistiche che misurano la ciclabilità in termini di km di piste presenti in città, dall’altra non aumenta il numero di fiorentini che si muove in bicicletta.
L’impegno dei Verdi è anzitutto che la Bicipolitana venga interamente realizzata entro il 2024 secondo criteri di alta efficienze e qualità. Questo implica la necessità di prevedere incrementi di spesa, eventualmente anche attraverso maggiori risorse comunali.
Da dove partiamo: le zone 30
Al momento l’Amministrazione non ha manifestato alcun interesse per la creazione di zone 30 in città. I Verdi intendono invece valorizzare le proposte di FIAB Firenze ciclabile Onlus per la sperimentazione diffusa di zone 30, a partire dal centro storico e anche da zone periferiche come Gavinana. Entro il 2024 il centro storico dovrà essere una unica zona 30 ad alta ciclabilità. In periferia le zone 30 saranno invece introdotte nelle aree più colpite dagli effetti del traffico urbano (inquinamento, incidentalità, degrado dello spazio urbano).
La realizzazione sia della Bicipolitana che delle “zone 30” è dunque centrale per la Firenze al futuro che i Verdi stanno immaginando.
Tuttavia è importante ricordare che le misure a favore della bici sono solo una delle proposte per una rivoluzione del trasporto cittadino. La bici è un mezzo che deve essere maggiormente valorizzato ma al contempo anche integrato in una visione globale e organica della mobilità cittadina. Il nostro impegno è quindi affinché sia Bicipolitana che “zone 30” siano realizzate pensando alla loro funzione congiutamente con gli altri temi rilevanti, sia specifici del trasporto (una crescita dei mezzi pubblici in primis) che più generali (come il modello di sviluppo urbano ed economico della città).
La visione dei Verdi è che i singoli problemi o questioni non vadano trattati in modo diviso e poi giustapposti gli uni agli altri.
Fanno parte di una visione di insieme e un’idea di città che sono denominatore comune su cui costruire la Firenze del futuro.
Per chi fosse interessato a questi temi specifici, maggiori approfondimenti sono disponibili qui.
In un racconto di Andersen degli astuti personaggi
convincono prima un re e poi un’intera città dell’esistenza di un abito che ha
il potere di essere invisibile agli stolti.
Intorno a quel vestito, inesistente nella realtà ma presente nella convinzione
dell’Imperatore, dei cortigiani e infine del popolo tutto, nasce un grande
entusiasmo, un entusiasmo che riesce a far tacere le perplessità di chi, non
vedendo niente, non se la sente di dirlo perché vorrebbe dire ammettere
pubblicamente di essere stolto. Finché un bambino libero da queste remore dice
candidamente: “ma il re è nudo!”
I problemi dell’aeroporto di Firenze sono noti. Tuttavia non è mai stato aperto un dibattito pubblico a riguardo. Il progetto di ampliamento è stato calato dall’alto e non contribuirà a migliorare la vita dei fiorentini. A fine 2018 il percorso decisionale arriverà a conclusione. In ogni caso è fondamentale non iniziare i lavori senza certezze sul progetto.
Dalla sua creazione nel 1931 l’aeroporto di Peretola è stato ampliato quattro volte. Ciò ha consentito l’accesso ad aerei sempre più grossi con un forte aumento del volume di passeggeri. L’aumento del traffico aereo ha comportato un crescente impatto sull’area della Piana. Per questo, nel 2003, la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ha imposto una serie di misure atte ad aumentare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale dell’aeroporto: interramento dell’autostrada, delocalizzazione degli abitanti più esposti all’impatto sonoro, misure di mitigazione acustica per le abitazioni delle zone vicine. Tali misure avrebbero dovuto essere a carico di Aeroporto Di Firenze, che però non le ha mai realizzate.