By: Redazione
Comments: 0
Quello che è successo intorno al Maggio Musicale Fiorentino negli scorsi giorni riempie di sconforto se si pensa che possa rispecchiare le logiche con cui il nostro Sindaco intende operare per amministrare la città e le sue Istituzioni culturali.
Abbiamo assistito a una scampata manovra (per adesso solo rimandata) così clamorosamente sbagliata da provocare prima le dimissioni del Sovrintendente Cristiano Chiarot e a catena quelle del direttore d’orchestra principale Fabio Luisi. Quest’ultimo ha pubblicato una lettera indirizzata a Nardella e ai dipendenti del Teatro che non lascia dubbi sulla natura politica della vicenda.
In una delicata fase di passaggio come quella della fine del mandato del Sovrintendente, il sindaco Nardella, presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione, ha comunicato la sua intenzione di volersi dimettere dal proprio ruolo per lasciare la poltrona a Salvatore Nastasi provocando la catena di reazion che hanno riportato il Maggio alle cronache dei giornali in questi giorni.
Questa manovra è risultata totalmente inopportuna rispetto allo sforzo compiuto da Chiarot in questi due anni per risollevare le sorti della Fondazione. A partire dal 2017 Chiarot aveva iniziato un’opera di risanamento del Maggio riuscendo progressivamente a far ricapitalizzare la Fondazione con 5 milioni di contributi da parte di Comune e Regione e chiudendo positivamente il bilancio di quest’anno. Bilancio che sconta di un pesante debito, circa 57 milioni ereditato dalle precedenti gestioni, e che il Sovrintendente uscente aveva iniziato a ridurre. Era in corso anche un tentativo di stabilizzazione dei precari, altra operazione che resterà sospesa e che il Sovrintendente avrebbe voluto proseguire e portare a termine.
Nella tragica situazione in cui versano gli Enti Lirici Italiani, tutti a rischio di estinzione per mancanza di finanziamenti e quasi tutti in passivo (solo tre su 14 possono vantare un attivo di bilancio), invece di pensare a salvaguardare le sorti del Maggio, esempio di eccellenza e avanguardia dalla sua nascita, in grado di competere sul piano internazionale e di portare alto il nome della sua città, Nardella sembra voler privilegiare la necessità di dare spazio a chi ha contribuito alla sua affermazione politica. Salvatore Nastasi Ex capo di gabinetto del ministero dei Beni culturali per i ministri Sandro Bondi e Giancarlo Galan, è famoso per la sua carriera di dirigente nel settore teatrale a partire dal 2001, ma la sua fama è legata più agli insuccessi che ai successi. Al Maggio ha già ricoperto due ruoli: nel 2005 è stato commissario straordinario della Fondazione e nel 2006 consigliere d di amministrazione ma evidentemente non aveva lasciato un buon ricordo.
Come Verdi fiorentini ci indigniamo profondamente di fronte a questa scelta dell’amministrazione fiorentina. La dignità e il benessere delle istituzioni cittadine (siano esse culturali, sportive o di ogni altro genere) non può essere posposta a logiche di scambio politico.
foto di copertina: Stefano Cannas