Quando cinque mesi fa abbiamo presentato il nostro punto di vista sul progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze, abbiamo sottolineato come “molti punti progettuali appaiono ancora da chiarire, rendendo difficile valutare scientificamente gli impatti sul traffico locale, l’assetto idrogeologico, etc. Con 70 prescrizioni accolte a valle dell’approvazione della VIA, si rischiava di iniziare i lavori senza un progetto chiaro condannando la città ad un altro caso Foster.“
Con la sentenza 793/2019, resa nota lunedì 27 Maggio, il TAR della Toscana dimostra di pensarla sostanzialmente allo stesso modo:
“…il progetto sottoposto a VIA non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il Ministero dell’Ambiente addivenisse ad una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuate compiutamente le opere da realizzare“
Per questo stop dobbiamo ringraziare il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi ed agli altri amministratori che hanno portato avanti questa battaglia legale. Rimane il fatto che ci sarebbe piaciuto che fosse stata la politica ad giungere alle stesse conclusioni e non un tribunale.
Un’ultima riflessione a 360° sull’area di Novoli. Dopo la bocciatura del termovalorizzatore, il probabile cambio di proprietà della Fiorentina, che presumibilmente rimetterà in discussione il progetto del nuovo stadio, e adesso la bocciatura del nuovo aeroporto, il progetto di sviluppo di questo quadrante della città così come immaginato dalla giunta Nardella è sostanzialmente azzerato.
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, è una buona opportunità per Firenze, per ripensarlo completamente in base a criteri di sostenibilità ed inclusività. A cominciare dalle prescrizioni inevase dal 2003 a protezione dei residenti delle Piagge di Peretola e Quaracchi.