By: Redazione
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Alla prima riunione del consiglio comunale Firenze deve seguire l’esempio di Vancouver, Oakland, Londra e Basilea, Costanza e dichiarare lo stato di emergenza climatica.
Oggi 15 Maggio in Italia si celebra l’overshoot day, ovvero il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che in nostro paese è in grado di rigenerare in un anno (in termini di cibo, fibre, legname, capacità di assorbimento del carbonio e terreni dove poter costruire infrastrutture). Chiaramente finite le risorse potenzialmente disponibili, da domani inizieremo a utilizzare risorse di altri territori (e popolazioni), oppure intaccheremo quelle degli anni successivi, pregiudicando la possibilità che queste si riformino in maniera sufficiente a garantire nel tempo le stesse condizioni di vita e benessere che l’ambiente ci ha concesso fino a oggi. E la cosa drammatica è che tale ricorrenza (che arriva prima della metà dell’anno!) ogni anno che passa arriva prima.
Se a queste considerazioni nazionali aggiungiamo che a livello mondiale ci restano 11 anni di tempo per modificare drasticamente i nostri impatti sul clima (ce lo dice il massimo organismo mondiale sul tema l’IPCC), che 1 milione di specie (⅛ delle specie viventi) è a rischio estinzione (ce lo dicono gli esperti ONU sulla biodiversità), e che la CO2 in atmosfera ha superato il record storico di 415 parti per milione, il quadro è ancora più allarmante.
Tutto ciò deve farci riflettere sugli impatti che i nostri stili di vita e il nostro modello di produzione e consumo hanno avuto ed hanno sugli ecosistemi, danneggiandoli e pregiudicando la possibilità che questi continuino ad esistere e a fornire beni e servizi essenziali. Talvolta siamo portati a guardare all’ambiente come un fattore limitante o una minaccia, ma l’ambiente è la casa di tutti che tutto permette, in primis la nostra esistenza su questa terra.
Essere radicalmente ecologisti in questo momento storico è un tema di responsabilità verso la vita, verso le future generazioni. E’ l’unica cosa sensata da farsi e non è un fatto di sensibilità bensì di logica.
I ragazzi da mesi hanno iniziato a far sentire la loro voce su questo nelle piazze di tutto il mondo, ma troppo poche e troppo lente sono le risposte che la politica a tutti i livelli è riuscita a dare per affrontare tematiche così urgenti ed importanti. E questa costituisce una delle motivazioni, forse la principale insieme all’inadeguatezza della vecchia giunta a governare la città, che come piccola comunità di donne e uomini ci ha spinto a partecipare attivamente alla vita politica di Firenze.
Crediamo fortemente che la città sia l’unità essenziale dalla quale iniziare a fornire risposte alle sfide del nostro tempo (cogliendo anche opportunità importanti), per questo il nostro programma – ambizioso ma realizzabile! – punta a far diventare Firenze una città capofila nella lotta al cambiamento climatico.
Ma a questo si aggiunge la necessità di dare un segnale forte a tutta la cittadinanza e alle istituzioni locali, che faccia diventare il clima e l’ambiente la pietra angolare di tutte le iniziative cittadine: seguendo l’esempio di numerose altre città (come Vancouver, Oakland, Londra e Basilea, Costanza), una volta insediati in Palazzo Vecchio come prima cosa proporremo di proclamare lo stato di emergenza climatica anche a Firenze e di utilizzare dei climate mainstreaming budgets, ovvero degli strumenti che mettano al centro della gestione delle risorse collettive la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici.