Devo confessare una cosa: non ero mai stato a Mondeggi. Lo so, una mancanza un po’ grave per chi si interessa di Firenze e del suo territorio. Sabato sono andato in visita, insieme a Caterina, co-portavoce comunale dei Verdi di Firenze e abbiamo trascorso lì alcune ore. Siamo rimasti entrambi impressionati positivamente da quest’esperienza, dalla mole di lavoro fatto, dall’alto valore sociale, paesaggistico, ambientale di quel lavoro: quasi 200 ettari di olivi e non solo che vengono rimessi in produzione, una collina riportata in vita, la costruzione di legami sociali con molte persone del luogo che partecipano alla gestione di quel bene comune.
Un’esperienza che se fosse all’estero ci parrebbe una di quelle best practice che diventano casi studio, modelli da imitare.
Purtroppo in questo caso, Comune e Città metropolitana non sembrano alla ricerca di un dialogo, nonostante da Mondeggi sia stata inviata una richiesta di regolarizzazione, sul modello di quanto avvenuto a Napoli con l’ex asilo Filangeri. La Città metropolitana ha da poco indetto una nuova asta per quella sua proprietà, dopo che la precedente è andata deserta. È un paradosso che mentre le istituzioni, in particolare la regione, fanno bandi per cercare di dare la terra ai giovani, per favorire la riqualificazione di aree demaniali e non, in questo caso in cui in 5 anni è stato fatto già moltissimo, in cui ci sono giovani e meno giovani con belle idee ed entusiasmo, si cerchi di ignorarlo e si punti sulla strada del mercato. Dal 2014 tra l’altro pende su 17 persone una denuncia, che col decreto Salvini può portare fino a 7 anni di carcere.
Io vorrei chiedere alla Città metropolitana due cose: che si spinga per il ritiro delle denunce e che si avvii un processo di regolarizzazione riconoscendo il valore sociale e persino economico, di quanto fatto in 5 anni su quella collina.
In questi mesi da Palazzo Vecchio ci siamo spesso sentiti ripetere l’intenzione di voler fare scelte coraggiose, discontinuità: ecco, questa può essere l’occasione, un banco di prova: le scelte coraggiose non possono essere soltanto annunciate, ma vanno anche prese. Che si avvii adesso, prima dell’asta prevista a marzo un dialogo concreto per la regolarizzazione della Fattoria di Mondeggi.
Certo, questo non vuol dire che ogni occupazione sia legittima, che ovunque ci sia valore sociale. Ma in questo caso è qualcosa di evidente, di assodato. Se il giorno dell’asta arrivasse un’offerta e questa venisse accettata, si creerebbe una situazione molto conflittuale e senza senso, e si metterebbe a rischio una esperienza interessante e benefica per il territorio. Questo scenario va evitato.
La palla in mano ce l’ha la giunta Nardella, la Città metropolitana. Aspettiamo qualche segnale.
Intanto venerdì prossimo la comunità di Mondeggi ha organizzato una cena di sostegno. Sono già 350 persone segnate, invito chi può a contattarli e ad andarci.
Andrés Lasso, candidato sindaco di Firenze
I Verdi hanno scelto il loro candidato Sindaco: Andrés Lasso, fiorentino-panamense, biologo di formazione e volto nuovo della politica cittadina.
Nell’assemblea comunale dei Verdi, tenutasi ieri sera al SMS di Rifredi, Andrés ha sciolto le riserve e ricevuto il sentito sostegno di tutti i presenti, in quanto candidato ideale per guidare una proposta politica di trasformazione della città in senso progressista ed ecologista.
“Nei prossimi mesi, ci sentiremo chiedere spesso: dove credete di poter arrivare? A quale risultato realisticamente ambite?”, ha detto Andrés Lasso nel suo discorso di presentazione come candidato. “Sappiamo che possiamo essere una sorpresa, perché abbiamo un lavoro solido alle spalle; quanto sarà consistente tale sorpresa lo vedremo!”
La candidatura di Andrés offre al rinato partito dei Verdi di Firenze l’opportunità di presentarsi alle prossime elezioni amministrative di maggio per offrire un progetto nuovo, improntato all’autonomia di pensiero e al pragmatismo. Da oggi quindi inizia la seconda fase di un percorso di confronto con la città, con le associazioni e con gli altri partiti, per la costruzione di un programma comune.
“Al voto improntato sulla paura noi dobbiamo contrapporre un voto improntato sulla speranza. C’è bisogno oggi come il pane di questa speranza. Ne hanno bisogno i cittadini, ne ha bisogno chi si interessa al bene comune, ne abbiamo bisogno noi. È per questa speranza che ci siamo attivati, la speranza di poter portare in un panorama politico desolante qualcosa di migliore […] Noi crediamo che un’altra politica sia possibile: una politica che ai leaderismi contrappone delle comunità dialoganti e pensanti. Che all’arrivismo contrappone l’abnegazione si chi è disposto a rimetterci il proprio tempo e le proprie energie. Che alle frasi preconfezionate e ideologiche contrappone l’approfondimento serio, che al fare ciò che si reputa conveniente, contrappone il fare innanzitutto ciò che si reputa giusto, in cui si dedicano le energie a fare proposte, anziché a denigrare l’avversario.”
I Verdi continueranno a proporre ai cittadini il loro metodo e le loro idee di trasformazione per Firenze, seguendo il percorso tracciato sin dai mesi scorsi, che li porta ad essere dei “sognatori pragmatici”.
Una breve biografia di Andrés è disponibile qui: https://www.dueanniverdiafirenze.it/federazione/firenze-al-futuro-i-nostri-candidati/
Firenze non può vivere soltanto delle intuizioni dei grandi del passato ma deve essere in grado oggi di lanciare al mondo intero proposte, intuizioni, riflessioni.
Il pianeta sta vivendo un momento complicato. Un momento in cui questioni economiche, ambientali e sociali si intrecciano come mai prima nella storia. “Non viviamo in un’epoca di cambiamenti, ma viviamo un cambiamento di epoca” ha detto il Papa.
Serve una riflessione globale, serve incoraggiare le migliori menti del nostro tempo a riunirsi, le più interessanti esperienze del nostro tempo a confrontarsi.
Firenze può lanciare questo messaggio, può farlo anche grazie alla sua storia. Nella prossima consiliatura Firenze vivrà il ventennale del Social Forum Europeo del 2002, un evento che ha saputo portare nella nostra città energie positive, dibattito, proposte, partecipazione. Vogliamo sfruttare quell’occasione, nel 2022, per proporre al mondo un nuovo Forum Mondiale a Firenze.
Vogliamo portare a Firenze tutte le più importanti innovazioni e fermenti in ambito sociale, politico, culturale, economico, urbanistico, scientifico. Quello che Porto Alegre è stato alla fine del secolo scorso potrebbe diventarlo Firenze per i prossimi decenni, forte della sua storia e della sua identità.
Essere esempio di innovazione in ogni ambito, deve tornare ad essere la caratteristica principale della nostra città.
Vorremmo ringraziare il Sindaco Dario Nardella che ci ha contattato nei mesi scorsi ed ha voluto farci sapere che considererebbe preziosa una partecipazione dei Verdi alla coalizione che sta costruendo a sostegno della sua ricandidatura a Sindaco di Firenze.
Come Verdi Firenze abbiamo apprezzato l’invito al dialogo, che crediamo sia alla base della politica.
Dopo un approfondito dibattito interno abbiamo infine deciso di non partecipare alla nascente coalizione.
Sentiamo vicine alcune delle idee che vengono proposte: sostenibilità, inclusione, sicurezza, sono temi fondamentali, sui quali siamo determinati a collaborare a partire dal giorno dopo le elezioni, a prescindere da chi le vincerà. Ma il nostro impegno in politica nasce dalla necessità di non accontentarsi. Di immaginare un futuro sorprendente per la nostra comunità. Di trovare strumenti pragmatici per realizzarlo.
È difficile immaginare che un cambiamento radicale possa venire dalle stesse forze che hanno governato la città negli ultimi decenni. Alcune cose importanti sono state fatte, pensiamo allo sviluppo della rete tramviaria, altre non si è mai riusciti veramente ad affrontarle. La situazione del traffico veicolare, la gestione dei rifiuti e le difficoltà che incontra chi cerchi una casa in città sono solo gli esempi più eclatanti.
Pensiamo che in questi decenni di permanenza al governo, a Firenze, il PD e i suoi alleati abbiano progressivamente perso la capacità di trasformazione della realtà. Per questo non crediamo che la coalizione “a sostegno di Nardella”, e quindi in continuità con gli ultimi anni, sia in grado di affrontare alla radice alcuni meccanismi inceppati che rendono la nostra città poco vivibile, non abbastanza inclusiva, sempre più rivolta al consumo turistico e sempre più chiusa in se stessa.
Da alcuni mesi come Verdi Firenze stiamo lavorando ad un programma di trasformazione di Firenze che la renda VIVA: verde, inclusiva, vivibile e aperta.
Da oggi al giorno delle elezioni continueremo a tradurre questa visione in proposte concrete, cercando la collaborazione nello schieramento ampio delle associazioni e delle forze progressiste e ambientaliste che popolano Firenze. Nella convinzione che il modo migliore con cui i Verdi possono contribuire al futuro di Firenze sia quello di far diventare i temi dell’ecologia un polo di aggregazione, piuttosto che rappresentare “l’anima verde” di una coalizione eterogenea.
I Verdi di Firenze
In un racconto di Andersen degli astuti personaggi
convincono prima un re e poi un’intera città dell’esistenza di un abito che ha
il potere di essere invisibile agli stolti.
Intorno a quel vestito, inesistente nella realtà ma presente nella convinzione
dell’Imperatore, dei cortigiani e infine del popolo tutto, nasce un grande
entusiasmo, un entusiasmo che riesce a far tacere le perplessità di chi, non
vedendo niente, non se la sente di dirlo perché vorrebbe dire ammettere
pubblicamente di essere stolto. Finché un bambino libero da queste remore dice
candidamente: “ma il re è nudo!”
I problemi dell’aeroporto di Firenze sono noti. Tuttavia non è mai stato aperto un dibattito pubblico a riguardo. Il progetto di ampliamento è stato calato dall’alto e non contribuirà a migliorare la vita dei fiorentini. A fine 2018 il percorso decisionale arriverà a conclusione. In ogni caso è fondamentale non iniziare i lavori senza certezze sul progetto.
Dalla sua creazione nel 1931 l’aeroporto di Peretola è stato ampliato quattro volte. Ciò ha consentito l’accesso ad aerei sempre più grossi con un forte aumento del volume di passeggeri. L’aumento del traffico aereo ha comportato un crescente impatto sull’area della Piana. Per questo, nel 2003, la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ha imposto una serie di misure atte ad aumentare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale dell’aeroporto: interramento dell’autostrada, delocalizzazione degli abitanti più esposti all’impatto sonoro, misure di mitigazione acustica per le abitazioni delle zone vicine. Tali misure avrebbero dovuto essere a carico di Aeroporto Di Firenze, che però non le ha mai realizzate.