By: Redazione
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Malgrado il Piano di Indirizzo Territoriale Toscano individui nell’area agricola attorno all’abitato di Bagno a Ripoli un’area da sottrarre all’urbanizzazione, i nuovi piani della giunta ripolese vanno in direzione opposta. Il centro sportivo della società viola è infatti solo uno degli interventi che prevedono consumo di suolo agricolo nel comune. Pubblichiamo la lettera aperta della Lista Per una Cittadinanza Attiva di Bagno a Ripoli alla proprietà della AC Fiorentina.
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Presidente Commisso, ci auguriamo che la Fiorentina, nell’immediato futuro, non sia ricordata solo per il centro sportivo più grande e più bello del mondo, perché questo intervento, in una visione più ampia, potrebbe invece passare alla storia come l’inizio della fine del Piano di Ripoli.
Ricordiamo che tutta l’area del Pian di Ripoli ricade sotto numerosi vincoli statali paesaggistici,ma anche idraulici di vario genere, che devono garantire un’assoluta permeabilità del terreno: non a caso la vasta area in questione si chiama “il Padule”.
Ricordiamo che i terreni sono dei privati,ma il territorio è un bene di tutti, specialmente oggi che i mutamenti climatici ce lo ricordano sempre più frequentemente e drammaticamente.
Vorremmo spiegare a Lei,e soprattutto ricordare alla popolazione di Bagno a Ripoli,che oltre a questo Centro Sportivo sono programmati contemporaneamente altri numerosi interventi edilizi e urbanistici che, in breve, faranno del Piano di Ripoli una periferia asservita ai “desiderata” della città di Firenze.
Quello che era il pomaio, l’orto e il Giardino di Firenze, ne diventerà invece il campeggio, il deposito della Tramvia, i parcheggi per un traffico non solo di transito,ma anche di circolazione, che modificheranno completamente usi, costumi e vocazioni di questo territorio, aprendo le porte anche ad attività improprie a carattere di sfruttamento e di impermeabilizzazione del suolo.
La natura degli interventi e la totale occupazione degli spazi ancora liberi banalizzano questi valori storici e ambientali, avvicinandoli in prospettiva a quelli solo commerciali applicati ad altre periferie della piana a nord- ovest di Firenze.
La velocità, ovvero il suo Fast, Fast, non è sinonimo, qui da noi, di presto e bene.
Al Fast d’oltre Oceano contrapponiamo, purtroppo, il presto e fatto male che già conosciamo da interventi in atto anche nel nostro Comune, che non stiamo qui a richiamare.
Il Fast, preso a scusa,non ha permesso di entrare nel merito delle questioni che la complessità degli interventi richiedevano già come scelta più opportuna per il pian di Ripoli e il capoluogo.
Dal punto di vista politico-urbanistico-amministrativo l’incontro di giovedì 28 novembre rappresenta la prima volta in cui i Membri della competente Commissione Urbanistica consiliare, che vorranno essere presenti, apprendono le idee di q uest o prog et t o, non per pa rt ec ipazione alla dec isione, ma c ome r ac c ont o del g ià deciso.
Neppure il Consiglio comunale ha partecipato al processo di indirizzo sulla trasformazione del pian di Ripoli in una periferia di Firenze, mentre gli atti di vendita corrispondevano già a prezzi adeguati a questo futuro imposto o concordato nelle stanze del potere.
Per questo non cesseremo di confidare nell’unico organo rappresentato dalla Soprintendenza nella difesa dei Beni Culturali comuni, visto che la Regione ormai concede varianti in barba a tutti i vincoli e in deroga al Piano di Indirizzo Territoriale (cioè al Piano Paesaggistico), al quale il nuovo Piano strutturale di Bagno a Ripoli aveva già sostanzialmente aderito fin dal 2013-14.
La ringraziamo per l’ascolto, se ne avremo.
Lista per una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli
Italia Nostra Onlus
Legambiente – Circolo di Bagno a Ripoli