By: Redazione
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In un bel pomeriggio di fine estate abbiamo incontrato Milena Valachs e Nicolas Casale, co-presidenti dei Verdi ‘Ecolo’, primo partito nel comune d’Ixelles a Bruxelles:
Verdi Firenze: Nelle recenti elezioni amministrative che abbiamo avuto a Firenze, siamo stati spesso criticati per esserci presentati da soli, senza appoggiare il Partito Democratico contro la destra minacciosa di Salvini, e forse questo ci ha penalizzato nei risultati. Come avete fatto nel vostro comune dove anche esistevano equilibri di potere molto stabili tra i partiti tradizionali a diventare il primo partito?
Milena Valachs e Nicolas Casale: È importante far capire agli elettori e alle elettrici che la scelta non è soltanto tra partiti populisti e partiti tradizionali, ma che puo’ esserci anche una terza forza che mette avanti le iniziative dei cittadini e che li sostiene nella vita quotidiana, che si tratti di mobilità, rifiuti, spazio pubblico, alimentazione, comitati di quartiere, associazioni di genitori, e cosi’ via. Noi siamo il partito che mette il cittadino al centro del progetto politico, e non il contrario. Questo ovviamente si costruisce nel tempo, non in giorni o settimane, ma in anni di presenza sul territorio. Non si deve essere in tanti e non importa se si tratta sempre delle stesse persone, si è comunque presenti.
VF: Ci raccontate la vostra esperienza di lavoro sul territorio?
MVNC: Nella pratica noi abbiamo utilizzato molto il porta a porta: bussiamo alle porte, ci presentiamo, parliamo del programma, facciamo delle domande. Per fare questo c’è bisogno di mobilitare i membri, e andare magari in due o tre, ma non bisogna essere tanti, noi l’abbiamo fatto con una trentina di persone.
VF: In Italia i Verdi spesso scontano una certa diffidenza da parte delle associazioni ambientaliste e dei movimenti come Fridays For Future, voi siete riusciti a lavorare in sinergia con altre associazioni?
MVNC: Sì, per noi un’altra cosa importante è stato fare un inventario delle organizzazioni che esistono e che lavorano su questioni legate alla sostenibilità ed entrare in dialogo con loro; se queste persone conoscono meglio i nostri valori ci sono più possibilità che votino anche per noi. I Verdi non sono solo gli ecologisti che abbracciamo gli alberi e questo dobbiamo spiegarlo alle persone. Dobbiamo spiegare che amiamo le piante perché queste migliorano l’aria che respiriamo e la qualità della nostra vita e quella dei nostri cari. Bisogna parlare di valori, di democrazia, di uguaglianza e parità di genere, di diritti; non solo di un’ecologia nel senso stretto ma di un’ecologia politica. Dobbiamo anche spiegare che il progetto di una società più ecologica non implica necessariamente la perdita di posti di lavoro. La conversione all’ecologia bio per esempio puo’ creare migliaia di posti di lavoro, bisogna spiegarlo questo. La trasparenza, l’etica, bisogna anche riparlare di tutto questo. Ci sono tante persone che non votano, che sono deluse dalla politica e che potrebbero accogliere i messaggi di un partito fatto di persone che si avvicinano e che dimostrano impegno.
VF: I Verdi italiani sono anche accusati di avere un approccio intellettualistico alla politica, di non essere vicini ai problemi delle persone.
MVNC: Questo è un rischio che corriamo come ecologisti. Se da un lato bisogna parlare di valori, dall’altro bisogna anche parlare di cose concrete e realizzabili, con anche degli slogans se necessario. Nel mese di ottobre per esempio abbiamo parlato alle persone di ridurre l’iquinamento dell’aria del 50%, l’abbiamo detto, abbiamo parlato alle persone di misure concrete: piantare alberi, mobilità sostenibile, aree a 30 km, piste cliclabili in sicurezza, spazi verdi in ogni quartiere, la salute legata all’alimentazione, e che il bio puo’ anche essere per i meno abbienti se si detassano i prodotti bio, e cosi’ tutti mangiano meglio. In Italia questo dovrebbe essere un tasto efficace, ci saranno molti produttori interessati alla riduzione dell’IVA sul bio e si puo’ legare questo alla salute pubblica e presentarlo como uno stimolo per l’economia locale, i negozi bio, si aiuta l’economia ad essere dinamica.
VF: Pensate che questo approccio possa facilmente essere adattato anche alla realtà fiorentina?
MVNC: La misura plastica zero a Firenze è un’altra che potrebbe funzionare bene, con tutti i turisti che contribuiscono ad inquinare la città! Non bisogna proibire ai commercianti di vendere l’acqua in bottiglia ma convincerli che guadagneranno di più se smettono. Bisogna mettersi in contatto con i fornitori per trovare soluzioni che possano funzionare, offrire ai cittadini dei sacchi di tela e ascoltare le parti che lavorano nel settore del turismo, della ristorazione, i rifornitori, etc. Il legame con la realtà sul territorio, con i bisogni e le iniziative dei cittadini sono la base del nostro programma. Ovviamente c’è anche da vedere quelle che sono le specificità di Firenze, quali sono le opportunità della città e come il Partito dei Verdi puo’ costruirsi in questo contesto.
Bisogna riflettere sulla vostra battaglia e fare un piano, una mappatura: con chi possiamo lavorare, qual’è la sociologia dei diversi quartieri, cosa vogliamo dire sul turismo e cosa proponiamo per gli altri quartieri. Potreste testare il porta a porta in un quartiere con un paio di persone, andare ai mercati, parlare con le persone, fare delle domande, stare in ascolto. E vedere cosa ne esce. Bisogna passare i nostri messaggi ma anche ascoltare: “Noi vogliamo che Firenze sia una città più vivibile, all’avanguardia nella sostenibilità, voi che ne pensate? Basta non avere aspettative troppo elevate, perché con il porta a porta si raggiunge una persona su 10. Con un volantino è una persona su 5. Ma anche questo va fatto, essere tra le persone, parlare e dare un volantino in mano.
Siamo tutti persone occupate, con famiglia, ed è per questo che bisogna coinvolgere i membri e fare un lavoro di continuità in questi anni in vista delle prossime elezioni amministrative. Bisogna darsi degli obiettivi ambiziosi e fare un piano per realizzarlo. E bisogna attivare i membri e poi coinvolgerli, e questo si costruisce nel tempo.
VF: Potreste darci ancora alcuni esempi di azioni concrete sul territorio e anche un esempio di successo politico che avete ottenuto da quando siete al governo della Commune?
MVNC: Le azioni concrete contano molto nella percezione dei cittadini. Per esempio noi organizziamo ogni anno un incontro con le associazioni, quest’anno sarà a novembre. Abbiamo una lista di organizzazioni e le invitiamo a parlare e discutere di come migliorare la vita dei cittadini. Fare delle conferenze, invitare un’associazione a organizzarne una con noi, e cosi’ si costruisce la rete e si dimostra di essere attivi. Bisogna uscire dal partito, chiedere ai membri di proporre delle idee, l’approccio per noi è molto “bottom up”.
Ai mercatini i membri vengono spesso con i loro figli, parlano con le persone del progetto Ecolo, due ore è largamente sufficiente. Quello che funziona è usare anche delle frasi forti, tipo: “Buongiorno, noi vogliamo ridurre l’inquinamento dell’aria della Commune del 50%, v’interessa?” Anche avere qualcosa in mano da dare come un volantino con i punti programmatici aiuta.
Un altro esempio: per San Valentino noi facciamo il “San Val-en-train”: andiamo alle fermate dei bus, tram e treno e diciamo “Grazie, grazie per utilizzare il trasporto pubblico e aiutarci ad avere un’aria migliore”. Le persone sono gratificate e se lo ricordano. È un messaggio positivo anche, bisogna stare attenti a non essere percepiti sempre come catastrofici.
Infine un esempio di successo al governo della Commune riguarda sempre delle consultazioni che abbiamo organizzato su come ri-utilizzare un parcheggio che era molto poco utilizzato. Abbiamo chiamato gli abitanti del quartiere ad esprimersi, e abbiamo anche organizzato tre incontri in fasce orarie diverse così da dare la possibilità a tutti di patecipare. La gente era entusiasta, dicevano che era la prima volta nella loro vita che venivano invitati al Comune per dare la loro opinione.
VF: E sui social network come vi muovete?
MVNC: I media sociali sono sicuramente utili, ma non sono abbastanza, bisogna creare delle azioni che si ripetono e quindi avere delle attività tre volte all’anno che diventano riconoscibili e che sono legate alla vita quotidiana della gente. Abbiamo anche una pagina Facebook, ma il contatto fisico è ancora importante, le persone vedono le nostre facce, devono ricordarsi di noi. Ovviamente ci sono diverse fasce della popolazione e gruppi sociali e di età. Per questo è essenziale una mappatura di comunicazione e visibilità per posizionarsi su delle questioni politiche, essere in contatto regolarmente con giornalisti amici, e farsi notare.
VF: Chi sono i vostri elettori? I giovani?
MVNC: Anche fra i nostri elettori prevale la fascia di età 25-30 anni, non i diciottenni. I giovani genitori sono un buon target a cui arriva il nostro messaggio: “Siamo inquieti per il futuro dei nostri figli venite a costruire un futuro per loro!”.
Si comincia con l’ottenere un seggio e si fa un lavoro di opposizione, e nel tempo come nel nostro caso si puo’ diventare primo partito, ma come abbiamo già detto, è un lavoro di molti anni, s’inizia piccoli, si fa un lavoro di opposizione costruttiva e le persone vedono cosa facciamo. Cosi’ facendo a volta dopo abbiamo raddoppiato i consensi, poi la volta ancora dopo i partiti tradizionali hanno avuto degli scandali e noi siamo diventati primo partito. Bisogna partire piccoli ma vedere in grande, far passare dei messaggi anche essendo all’opposizione, bisogna comunicarli, cosi’ come va comunicato quanto siamo d’accordo, non bisogna dare l’impressione di essere sempre contro.
In bocca al lupo Verdi di Firenze, siamo con voi!
VF: Mercì à Voùs